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"L'educazione fisica nel quadro delle attività professionali deve prendere parte alla realizzazione dei seguenti obiettivi: a) tirocinio professionale, sia esso scolastico o no; b) l'aumento della resistenza alla fatica professionale; c) prevenzione degli incidenti del lavoro; d) correzione delle abitudini difettose risultanti dall'esercizio di determinate professioni; e) occupazione delle ore libere del lavoratore, essendo la ginnastica, gli sport e le attività all'aria aperta dei sedativi all'influenza di certe condizioni nefaste del lavoro moderno sul sistema nervoso" [da: il Congresso mondiale di educazione fisica - Bruxelles. Luglio 1958]. Il Congresso europeo del 1958 aveva individuato anche l'aspetto della ginnastica educativa, definita compensativa o restaurativa, di pausa, da inserire nei luoghi di lavoro. L'Italia, secondo i dati dell'Euro-barometro per la pratica fisica e sportiva all'interno delle imprese, è ancora oggi fra gli ultimi paesi, nonostante la presenza di industrie e di tecnologie per il wellness a livello mondiale. Il libro descrive i cambiamenti socio-economici avvenuti e individua la possibilità per uno sviluppo del settore indicando semplici esercizi.